I vini della Valle del Cesano

19/mar/2019
Massimo Biagiali

Come la fiamma non arde senza ossigeno, così un piatto non può esistere lontano da una bottiglia“. Una citazione che riporto integralmente di Mimi Thorisson, giornalista di enogastronomia francese. Una citazione che calza a pennello per il Verdicchio e C, dove per C intendo Bianchello e Trebbiano che soffrono di solitudine. Hanno bisogno di compagnia per esprimersi al meglio ed esaltare il gusto del piatto con cui vengono abbinati. La loro acidità e morbidezza esaltano la percezione.

"Come la fiamma non arde senza ossigeno, così un piatto non può esistere lontano da una bottiglia"

Il vino e il cibo stanno insieme da secoli, sicuramente il tempo ha modificato il loro modo di essere. Il vino non ha lo stesso sapore di quello bevuto nei tempi antichi e questo vale anche per il cibo, ma attraverso i millenni ha segnato e caratterizzato usi e costumi delle civiltà che si sono susseguite. La vite ha costretto l’uomo a stabilizzarsi in un luogo, coltivare la terra e vivere dei suoi frutti.

 Potatura vigna

Potatura vigna - fotografia @cantinaterracruda

È difficile immaginare nella civiltà della nostra area geografica una casa sprovvista di una bottiglia di vino che viene bevuto, non dico giornalmente ma nelle ricorrenze, per augurare, per festeggiare, per abbinare.

La valle del Cesano oltre ai vini bianchi (il Verdicchio a dire il vero, è coltivato solo al di là del fiume Cesano, le aree che danno ottimi risultati sono nel comune di Castelleone di Suasa e Arcevia) produce uve rosse come il sangiovese e l’aleatico secco e passito, chiamato in loco Vernaccia. Attualmente la sua produzione viene disciplinata nella DOC PERGOLA ROSSO e passito.

Uva Bianchello

Uva Bianchello - fotografia @fattoriavillaligi

Il BIANCHELLO, prodotto con uva chiamata in zona Biancame, viene chiamato così per il suo colore scarico. La Doc risale al 1969 ed è denominata Bianchello del Metauro, ma l’area di produzione è tra il fiume Cesano e l ‘Arzilla, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole alla crescita delle vigne. Il Bianchello è un vino fresco e beverino se prodotto nella zona costiera, mentre nella zone più collinari verso ovest assume un carattere più strutturato e sapido. È un vino con una gradazione contenuta. Va bevuto giovane ed è l‘ideale per aperitivi, antipasti e primi di pesce. La sua caratteristica principale è la sua grande beva, d’altronde una regola per capire se un vino è veramente armonico sta nell’alzarsi da tavola, dopo aver pranzato in due e realizzare di aver bevuto una bottiglia senza neanche accorgersene e senza nessun problema alla testa.

 

Panorama sulle vigne

Vigna con panorana sulla valle - fotografia @fattoriavillaligi

Il PERGOLA ROSSO nasce da uve Aleatico per 85% più altre uve a bacca nera del territorio. Ha un colore rosso rubino con riflessi violacei o granato con note violacee, profumo intenso di fiori rossi e piccoli frutti rossi e visciola. Va bevuto giovane ed abbinato a carni di bassa corte, insaccati, pecorini semi stagionati e con le pappardelle con Il coniglio in umido. Il passito può avere un sapore che va dal secco al dolce; è morbido e rotola nell’esofago come una biglia di biliardo. Si sposa con crostate di frolla ai frutti rossi, ciambellone e perché no, le caldarroste.

 

Da noi il vino non va solo a tavola, viene utilizzato in cucina per sfumare le preparazioni, non c’è salsa dove non sia presente. Un tocco che fa la differenza, su carni grasse serve a sgrassare, sul pesce a renderlo più sodo. Un coniglio in porchetta con il suo finocchietto selvatico senza quella sfumatura di Verdicchio perderebbe la sua identità territoriale, così pure il pollo in potacchio. E il bustrengo, che noi chiamiamo Giardengo 1971, per ricollegarlo a chi sapeva dargli un tocco unico, Mamma Efresina, senza il Vino passito, vin Santo, perderebbe la sua anima.

Chiudo con un’altra citazione di Mimi, la giornalista francese, “ci ripetiamo che scegliamo con il palato ma in realtà è la nostra mente a dettare le nostre scelte a tavola, è la nostra immaginazione che ci porta dove vogliamo andare e il vino è senza dubbio il suo carburante”.“

"...è la nostra mente a dettare le nostre scelte a tavola, è la nostra immaginazione che ci porta dove vogliamo andare e il vino è senza dubbio il suo carburante"

 

 Vino Bianchello

Vino Bianchello - fotografia @cantinaterracruda