La piccola sella de “I Vai” è perfetta per introdursi al variegato, bellissimo, sistema di rilievi che caratterizza questo ampio settore del massiccio catriense. Questo luogo, stretto tra il Monte Campifobio, il Monte Tenetra e la Valcanala, si raggiunge con la panoramica strada che sale da Acquaviva e giunge a Bocca della Valle, e che fortunatamente rimane chiusa, proprio da questo punto, nella stagione invernale. La lecceta e la faggeta si contendono i posti migliori: pochi gradi di esposizione a meridione determina il trionfo dei lecci, mentre qualche metro dietro l’angolo ecco i faggi, ma anche tanti agrifogli e poi sterminati prati ricchissimi di fioriture tardo-invernali e primaverili. Peccato che i dissennati tagli cedui degli ultimi decenni abbiano semplificato questi boschi e inaridito i suoli…
La nostra escursione ci manda verso l’alto, supera un piccolo lembo di bosco e approda quasi subito sul primo pascolo, da percorrere tutto fino a sfiorare il tornante della strada e poi andare oltre, sempre allo scoperto, per ritrovare un’altra volta la strada. Non c’è bisogno di giungervi: si può restare un po’ bassi e prendere il sentiero che entra pianeggiante nella faggeta. Poco più avanti ci si trova nel bel mezzo di Ranco Pierello e il sentiero 60 prosegue sale decisamente dentro la vallicola che si ha davanti e taglia la strada poco più in sù.
Senza abbandonare il bel sentiero nel bosco che piega a destra e si continua l’ascesa con gradualità. La traccia ad un certo punto è meno chiara e ci sono tanti splendidi agrifogli, maschi e femmine, con tutto il repertorio di foglie col margine liscio e col margine dentato. Oltre questo curioso nucleo di Ilex aquifolium riecco i prati. Conviene tenere a vista la strada, che è sopra di voi, ma è molto più bello solcare questi pascoli e raggiungere la loro estremità, dove appare Cantiano e il profondo anfiteatro che si sviluppa dalla Fonte Peschiera fino alle sommità del Tenetra e del Monte Alto. Incontrando il ripido pendio occorre girare a sinistra e salire, stare appena all’esterno del tornante della strada e seguire il profilo del monte che prima si impenna un po’ e poi degrada fino alla sella del Monte Morcia, con vista su Valpiana che è in basso a destra.
La cresta davanti a voi invita a percorrerla. Non ci sono passaggi pericolosi, c’è solo, oltre la piccola vetta, una discesa piuttosto ardita da affrontare senza fretta. Rientrati nel bosco si incontra presto, in una radura, il raccordo con il sentiero che arriva da Valpiana, e che rappresenta una valida alternativa alla cresta del Morcia. Il sentiero avanza sul crinale poi scarta a sinistra, scende in una conca erbosa e all’altezza della Fonte Pian di Troscia c’è il bivio che apre la doppia opzione per la parte finale, e dipende da come ci si è organizzati con i mezzi di trasporto. Se ce n’è uno ad Acquaviva si continua a scendere, se il programma è tornare a I Vai chiudendo l’anello si gira a sinistra immettendosi nel Sentiero Frassati. Il consiglio è terminare l’escursione ad Acquaviva, perché da questo bivio in avanti ci sono ancora bellissimo luoghi da vedere ed un panorama spettacolare. Con il bosco attorno, la via è una bella carrareccia, ripida e un po’ sassosa, ma dopo aver svoltato a sinistra si aprono dolci collinette coperte di prati e ginestre, degradanti verso il fosso Canala, che è alla nostra sinistra. Un muretto a secco, antico testimone della pastorizia di una volta, segna il punto in cui occorre seguire il tornante svoltando a sinistra e arrivare sullo stradello sottostante. Camminando per circa 300 metri verso valle si arriva ad un piccolo gruppo di case: è Caberto. Il sentiero ci passa in mezzo e punta decisamente al fosso: qui bisogna fermarsi ad ammirare la gola che il torrente ha scavato pazientemente, ma anche e soprattutto il ponte in pietra che consente di ammirarla dall’alto. C’è anche una fonte in basso a destra sull’altro lato del ponte; l’acqua è limpidissima ed è raccolta in una vasca semi-naturale con un contorno di muschi, licheni e felci.
Si riprende la marcia per portare a termine questa lungo giro alle pendici nord-orientali del Catria. Con una leggera salita si arriva su una strada bianca che termina nella casa alla vostra sinistra; a destra, ci sono altre abitazioni, e quando si presenta un bivio si continua dritti e in pochi minuti si è nel centro abitato di Acquaviva, ma dalla parte opposta rispetto a dove si biforca la strada per I Vai e c’è il parcheggio in cui ci deve essere, se l’organizzazione ha funzionato, un mezzo di trasporto per tornare a I Vai.
Luogo di partenza: I Vai, raggiungibile da Acquaviva di Cagli.
Dislivello in salita: 478 metri
Dislivello in discesa: 833 metri
Ore di cammino: 2,5 ore in salita, 4 ore in discesa
Altimetrie: I Vai 745 mslm, 1°km 845, Ranco Pierello 950, 3°km 1071, 4°km 1100, Tenetra 1123, 6°km 1181, M.Morcia 1223, Pian di Troscia 1060, 9°km 701, 10°km 620, Caberto 400, 12°km 416, Acquaviva 390.
Punti d’acqua: Fonte Pian di Troscia
Bivacchi: nessuno
Rifugi: nessuno
Lunghezza: 7 km in salita, 6 km in discesa.
Difficoltà: E